Qualche mattina fa ho seguito un’interessante trasmissione su Radio Anch’io, dedicata al film “Genitori e figli: istruzioni per l’uso”. Notevole. Tracciava uno spaccato dei giovani adolescenti di oggi, divisi tra computer, Internet e modelli devianti proposti dalla tv.
Mi ha colpito molto l’intervento di un ascoltatore di Cagliari, padre di un figlio. Si parlava di influenza di Internet sui figli, appunto. E lui diceva:
“A mio figlio faccio di tutto per non dargli Facebook. Lo porto agli scout, gli faccio fare sport.. E lo allontano dalla tv. E Facebook, mio figlio non ce l’avrà”.
Dunque.. Fare di tutto per non dare Facebook a un adolescente, perché (diceva il padre) non ha senso avere 600 amici “virtuali”. Molto meglio 10-15 reali.
Però..
Facebook e Internet rappresentano una parte fondamentale della realtà attuale. Non utilizzarli, non usufruirne, significa rimanere indietro, restare esclusi. Una simile scelta potrebbe rivelarsi controproducente.
Questo modo di ragionare non mi sembra corretto perché applica un modello e un’idea (di amicizia) troppo statica, che non riesce a comprendere il momento attuale.
Mi spiego meglio. Sicuramente è un bene avere 10-15 amici veri, concreti, da vedere spesso. Ma non per questo bisogna escludere le persone che si conoscono tramite Facebook, e tutti gli amici “virtuali” che possono trasformarsi in reali. Chiudere a priori questa porta significa rifiutare le possibilità date dalle nuove tecnologie, fermandosi solo sui loro lati negativi. Ci si limita a pensare a Facebook (e altri social network) come qualcosa di male e basta, perché
– “irreali”. Ma sono più reali di quanto si pensi;
– “devianti”. La realtà di tutti i giorni (e buona parte della tv) lo sono ancora di più. Il segreto rimane in se stessi, nella capacità di sapersi difendere nella “strada” così come su Internet. In questo secondo luogo ci sono più “attacchi”, certo.. Ma le campane di vetro non servono a molto.
– “supeflui”. Ma quante altre cose lo sono?
Spero che il “niet” a Facebook per i figli da parte dei genitori non si diffonda. Meglio imparare a usare i mezzi che abbiamo a disposizione piuttosto che chiudere gli occhi e far finta che non esistano.
Però, l’intera trasmissione radio a mio dire è stata un ottimo spot per il film 🙂
Ah.. Tutto quello che succede attorno a noi, relativo agli adolescenti, testimonia una cosa: il modello della tradizionale famiglia italiana è ormai alle spalle.
Può essere un male, può essere un bene. Di certo è un dato di fatto.
Lo scrivo nel caso qualcuno avesse ancora dei dubbi..