Vietare Facebook agli adolescenti?

9 03 2010

Qualche mattina fa ho seguito un’interessante trasmissione su Radio Anch’io, dedicata al film “Genitori e figli: istruzioni per l’uso”. Notevole. Tracciava uno spaccato dei giovani adolescenti di oggi, divisi tra computer, Internet e modelli devianti proposti dalla tv.

Mi ha colpito molto l’intervento di un ascoltatore di Cagliari, padre di un figlio. Si parlava di influenza di Internet sui figli, appunto. E lui diceva:

“A mio figlio faccio di tutto per non dargli Facebook. Lo porto agli scout, gli faccio fare sport.. E lo allontano dalla tv. E Facebook, mio figlio non ce l’avrà”.

Dunque.. Fare di tutto per non dare Facebook a un adolescente, perché (diceva il padre) non ha senso avere 600 amici “virtuali”. Molto meglio 10-15 reali.

Però..

Facebook e Internet rappresentano una parte fondamentale della realtà attuale. Non utilizzarli, non usufruirne, significa rimanere indietro, restare esclusi. Una simile scelta potrebbe rivelarsi controproducente.

Questo modo di ragionare non mi sembra corretto perché applica un modello e un’idea (di amicizia) troppo statica, che non riesce a comprendere il momento attuale.

Mi spiego meglio. Sicuramente è un bene avere 10-15 amici veri, concreti, da vedere spesso. Ma non per questo bisogna escludere le persone che si conoscono tramite Facebook, e tutti gli amici “virtuali” che possono trasformarsi in reali. Chiudere a priori questa porta significa rifiutare le possibilità date dalle nuove tecnologie, fermandosi solo sui loro lati negativi. Ci si limita a pensare a Facebook (e altri social network) come qualcosa di male e basta, perché

“irreali”. Ma sono più reali di quanto si pensi;

“devianti”. La realtà di tutti i giorni (e buona parte della tv) lo sono ancora di più. Il segreto rimane in se stessi, nella capacità di sapersi difendere nella “strada” così come su Internet. In questo secondo luogo ci sono più “attacchi”, certo.. Ma le campane di vetro non servono a molto.

“supeflui”. Ma quante altre cose lo sono?

Spero che il “niet” a Facebook per i figli da parte dei genitori non si diffonda. Meglio imparare a usare i mezzi che abbiamo a disposizione piuttosto che chiudere gli occhi e far finta che non esistano.

Però, l’intera trasmissione radio a mio dire è stata un ottimo spot per il film 🙂

Ah.. Tutto quello che succede attorno a noi, relativo agli adolescenti, testimonia una cosa: il modello della tradizionale famiglia italiana è ormai alle spalle.

Può essere un male, può essere un bene. Di certo è un dato di fatto.

Lo scrivo nel caso qualcuno avesse ancora dei dubbi..





Sono vivo! E scrivo per SpaghettiBCN..

15 02 2010

Rieccomi, finalmente.

No, non sono svanito nel nulla. Non mi ha inghiottito uno squalo, non sono stato sepolto dai libri.

Però, purtroppo, trovo a fatica il tempo per scrivere dei post su questo blog.

Perchè sto collaborando con questo!!

http://spaghettibcn.com/

Ecco, a questo nuovo blog potete leggermi ogni giorno.

;P





Da Barcellona con furore

1 01 2010

Leggo una curiosa notizia: la Generalitat di Barcellona regala alla Cina una replica del dragone di Gaudì. L’iniziativa nasce per promuovere le relazioni tra i due paesi. Relazioni di tipo economico, diplomatico e turistico.

Interessante, penso. Potrebbe farlo anche l’Italia. Siamo ricchi di monumenti e costruzioni storiche fotografati ed ammirati in tutto il mondo.

Potremmo scegliere di regalare, che so..

una copia del Duomo di Milano?

Ci penso su un attimo. Sembra una buona idea. Poi, come un fulmine, mi torna in mente quanto accaduto pochi giorni fa.

Una riproduzione del Duomo, lanciata da un folle, colpisce il Presidente del Consiglio.

Ed allora penso già al possibile incidente diplomatico.

Una riproduzione del Duomo. A grandezza naturale. In Cina.

Meglio evitare. Miliardi di cinesi potrebbero pensare si tratti di una gigantesca arma di distruzione di massa, o qualcosa di simile.

Meglio non avere problemi. Regaliamo loro un più classico Colosseo. O un innocuo plastico del Ponte sullo stretto di Messina.





Assenza che perdura

28 12 2009

Eh, si, lo sò, sono sempre più assente. Non aggiorno da un po’. Il motivo.. Lo spiegherò tra poco. Vi annuncio che ci sono di mezzo.. Spaghetti. =)





Barcellona campione del mondo: la città esplode.

20 12 2009

Ieri il Barça ha vinto la FIFA Club World Cup, diventando ufficialmente il club campione del mondo. La squadra blaugrana ha fatto proprio il sesto trofeo della stagione. Sei su sei disponibili. Liga, Copa del Rey, Champions League, Supercoppa Europea, Supercoppa di Spagna, ed infine Coppa del Mondo per club. Una stagione straordinaria, unica.

Dopo la vittoria, una marea di tifosi si è riversata per le strade di Barcellona, riunendosi presso la Fuente Canaletas, tradizionale punto di ritrovo dove festeggiare le vittorie della squadra catalana.

Ecco qui di seguito un video che prende un momento dei festeggiamenti.





Assenza Sevillana

18 12 2009

Negli ultimi giorni sono stato un po’ (troppo) assente. I motivi sono molteplici: lavoro/tirocinio, salute, tesi, ed un viaggio.

Verso dove?

Verso la Spagna verace. Verso il sud della penisola. Verso l’Andalucia. Verso la città del flamenco, delle tapas, della corrida.

Verso Siviglia. Sevilla, la encantadora. Una città splendida, da visitare assolutamente. Vi lascerà senza fiato, come è successo al sottoscritto.





Report sul concerto dei Prodigy @ BCN

4 12 2009

Ho scritto un breve report sul concerto dei Prodigy di ieri al Sant Jordi Club, Barcellona. Posto qui qualche riga:

“La gente comincia a muoversi. Balla da sola, balla in gruppo, assapora l’inizio della festa. Da lontano è come vedere un unico insieme di umanità saltante, un popolo che balla.

Il popolo dei Prodigy. Individui di tutti i tipi ed estradizioni: dai 16enni sino persone che potrebbero essere tranquillamente i loro genitori. La maggioranza è comunque giovane, formata da amanti della tecno, del rock, della drum’n’bass, della dance più estrema.
Persone che hanno voglia di muoversi e scatenarsi, lasciarsi andare sotto i colpi della cassa che iniziano a propagarsi con violenza.(…)

Il suono di una sirena attraversa lo spazio, annunciando l’allarme generale. È l’ora. L’ora di muoversi, l’ora di saltare, l’ora di correre. L’ora di dar fuoco alle polveri.
World’s on fire, questo è il primo pezzo.
Che la festa abbia inizio. Che il pubblico esploda. Signori e signori,
The Prodigy.

Potete continuare a leggere qui, su Spaghetti BCN.





Me vs The Prodigy @ Barcelona

4 12 2009

Una delle cose che più apprezzo di Barcellona è l’infinità di eventi proposti. Festival musicali, letterari, canori, presentazioni artistiche, workshop, seminari, convegni su design ed arte, flash mob, letture, mostre, appuntamenti vari.
Ed i concerti. Ieri, ad esempio, ho visto loro.
The Prodigy. Credo che sia sufficiente il nome. Una delle band che più ha segnato gli anni Novanta con la loro esplosiva miscela di tecno dance, rock, punk, hiphop, rave music. Vederli far saltare in aria il Sant Jordi Club è stato un piacere.
In onore a loro, inserisco qui un filmato dell’inizio del concerto. World’s on fire.

Mai traccia iniziale fu più azzeccata. Hanno incenerito tutto.






Trailer di un nuovo film sulla libera informazione

30 11 2009

Dall’ingegno e dalla creatività svedese ecco arrivare uno splendido film sulla libertà d’informazione. Questo è il trailer.

Il protagonista è un giornalista-blogger conosciutissimo in Italia, attualmente emigrato a Barcellona. In pochi lo conoscono di persona. Il modo migliore per avere sue notizie è leggere quanto scrive su questo blog.

Un personaggio da tenere d’occhio.





Come si vede l’Italia all’estero: messaggi da Venezuela e Francia

27 11 2009

Come prima cosa, premetto questo non sia un post politico. Io non mi occupo di politica (o perlomeno non ora, non in questo spazio).
Mi occupo di comunicazione, di immagine.
In questo caso voglio parlare dell’immagine del mio paese, l’Italia. Del modo in cui la nostra nazione viene comunicata nel resto del mondo.
Lo faccio partendo da una posizione privilegiata: trovandomi all’estero é piú semplice vedere le cose con occhi diversi e rendersi conto di come si venga percepiti. E ultimamente passo sempre piú tempo a guardare l’Italia da lontano proprio per capire come ci vedano gli altri.

L’altra sera ho trascorso ore a parlare con due ragazzi venezuelani, scappati dal loro paese perché contrari alla deriva politica esistente ad opera di Ugo Chavez, capo del PSUV, partito socialista venezuelano. I due (un avvocato ed un tecnico informatico, due belle menti insomma) erano scandalizzati dalla deriva populista del Venezuela. La loro rabbia e paura era alimentata da alcune azioni compiute dal presidente venezuelano a partire dalla propria discesa in politica. In particolare, queste tre:
– cambiamento della Costituzione con una legge ad personam per potersi ricandidare alle elezioni per piú mandati;
– eliminazione delle tv indipendenti e creazione di un network pubblico monocolore, affiliato al governo. Un insieme di televisioni che simpatizzano per il presidente ed evitano accuratamente critiche al suo operato;
– reclusione ai margini o eliminazione dalla redazioni di tanti giornalisti scomodi, impedendo loro di lavorare o zittendo comunque la loro voce.

Per queste ragioni, entrambi i ragazzi conosciuti hanno scelto di emigrare, costruendo una propria vita in Spagna. Dove, tra l’altro, hanno trovato immediatamente un lavoro.

Ora, cosa c’entra la politica venezuelana con l’immagine dell’Italia all’estero?
Ci arriviamo presto. Il fatto é che i due trovavano numerose analogie tra la loro situazione e quella di un particolare paese europeo.
L’Italia, appunto.
E come loro, molti altri compatrioti. Essi erano preoccupati (e mi chiedevano conferme) riguardo episodi accaduti nel Belpaese, appresi grazie diversi organi di stampa. Il loro stupore era dato dal grande potere economico che il nostro Presidente del Consiglio possiede. Un potere che, a loro dire, assomiglia molto a quello attualmente tra le mani di Chavez:

– leggi ad personam per poter governare in tranquillitá;
– monopolio delle reti televisive, possedute direttamente o poste sotto l’influenza del governo presieduto;
– allontanamento di giornalisti considerati scomodi, zittiti con attacchi continui ad un’informazione tacciata come di parte.

Accostando questi tre elementi sembrerebbero emergere molte preoccupanti similitudini.
Che abbiano ragione i due ragazzi venezuelani? Esiste un parallelismo tra il comportamento/stile di governo di Ugo Chavez e Silvio Berlusconi?

Lascio la risposta a chi conosce la politica meglio di me.
Voglio solo segnalare peró come giá il fatto che alcuni residenti all’estero vedano il nostro governo sotto questa luce non sia salutare per l’immagine ed il peso politico dell’Italia nel mondo. Un campanello d’allarme, soprattutto per un paese che vorrebbe attirare persone (turismo) o capitali (investimenti) e proporsi come affidabile partner istituzionale.

Proprio in questi giorni, poi, l’immagine dell’Italia risulta essere messa nuovamente alla berlina dallo spot della piú importante rivista d’attualitá francese, Le Monde Magazine.
Guardate qua.

Che dire, il nostro paese non é ben visto. O meglio, il nostro Presidente del Consiglio. Che comunque rappresenta gli italiani, in Italia e nel mondo. Appunto.